A partire dal 24 Febbraio 2022 abbiamo monitorato quotidianamente l’evolversi della situazione, attingendo sia a fonti governative che indipendenti.
Già durante l’operazione “Covid-19” abbiamo iniziato a masticare il gergo militare, in particolare l’utilizzo del termine “coprifuoco” nulla aveva a che vedere con la tutela della salute pubblica, quanto della tutela delle caserme che in assenza di tale misure di “sicurezza” non avrebbero potuto fare fronte ad eventuali assalti da parte di gruppi di individui. Attraverso le misure espresse nei DPCM essi sono stati opportunatamente distanziati e resi riconoscibili attraverso gli algoritmi di riconoscimento facciale.
Un altro elemento che poco aveva a che vedere con la tutela della salute pubblica é stata l’operazione militare EUROPE DEFENDER 2020, il più grande dispiegamento di truppe NATO degli ultimi 25 anni – legittimato proprio dalla dalla Pandemia in questa interrogazione parlamentare.
L’operazione iniziò a Gennaio, e sempre a Gennaio – quando in Italia non era stato registrato alcun allarme di tipo sanitario – in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata questa Delibera del Consiglio dei Ministri relativa al famoso “Stato di Emergenza”.
In realtà la Costituzione Italiana non prevedeva la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza in previsione di un’epidemia, ma solamente in caso di calamità naturale o di…Guerra.
La guerra probabilmente è iniziata già allora, se non addirittura in precedenza, quando alla nostra bandiera è stata aggiunta una frangia dorata.
In un suo magistrale documentario, Massimo Mazzucco ha mostrato come l’attuale scenario bellico sia stato preparato con dovizia a partire dal colpo di stato a Kiev, denominato Euromaidan.
Ma ovviamente, anche in questo caso, sarebbe possibile esplorare la situazione a ritroso.
Ciononostante, il nostro lavoro e il nostro intento non è tanto quello di trovare un’alibi per giustificare quella che Putin chiama “Operazione Militare Speciale” ma che Joe Biden e Trump hanno definito “Genocidio”.
Il principale focus di questo sito è la COMUNICAZIONE, e il Mainstream occidentale è quello che da due anni a questa parte – tra Pandemia e Guerra – ci sta servendo su un piatto d’argento una quantità e una tipologia di materiale a dir poco incredibile, in termini di MANIPOLAZIONE DELLE MASSE e pertanto i nostri articoli tenderanno ad analizzare le tecniche di falsificazione di casa nostra.
Tuttavia, par condicio, possiamo fare un esempio di come i giornalisti Russi siano altrettanto eclatanti nella loro maniera di edulcorare la realtà.
Ad esempio Vladimir Solovyov, conduttore dal 2005 del programma Domenica sera con Vladimir Solovyov in onda sul canale russo Rossija 1, è stato protagonista di un dibattito nella trasmissione italiana Dritto e Rovescio, dove da una parte ha smentito alcune clamorose Fake News sulla Guerra costruite dal nostro mainstream, ma dall’altra ha anche redatto un profilo del soldato Russo davvero poco credibile.
“Vi abbiamo aiutato e vi aiuteremo sempre!”
Si riferisce all’operazione “From Russia with Love” ovvero quando nel 2020 l’esercito russo si è recato in Italia per “combattere il virus”.
Purtroppo, come riporta il sito EurActiv.com
Gli esperti della NATO hanno scoperto che i russi hanno scelto siti per sgomberare vicino a basi strategiche estremamente “sensibili” per le armi nucleari delle forze atlantiche, hanno detto a Euractiv due esperti della difesa. Gli esperti militari russi hanno scelto di ripulire il terreno e le strutture nelle immediate vicinanze delle basi statunitensi e NATO. Hanno diretto i loro servizi e i camion Kamaz verso strutture sanitarie, dove c’erano focolai di infezione, ma erano anche nelle immediate vicinanze di una delle basi militari chiave del paese, Ghedi, che secondo quanto riferito ospita 150 testate nucleari statunitensi.
Analogamente, in diverse parti del mondo, sono sorte altrettante polemiche nei confronti della connotazione di questa operazioni: da MILITARI a UMANITARIE.
Questa tesi si rafforza ulteriormente leggendo un articolo del 2020 del Berlin Policy Journal:
A Maggio, il governo russo ha addebitato a Washington 660.000 dollari per la spedizione degli aiuti. Inoltre, il trasporto russo includeva attrezzature non molto utili in una pandemia, come maschere antigas di tipo militare e guanti per la pulizia della casa. Anche i 45 ventilatori consegnati si sono rivelati sostanzialmente inutili a causa della differenza di tensione della rete elettrica tra Russia e Stati Uniti.
A peggiorare le cose, in seguito è emerso che alcuni dei ventilatori forniti dalla Russia erano il marchio Aventa-M, che in precedenza aveva causato un incendio mortale in un ospedale di San Pietroburgo, uccidendo diversi pazienti COVID-19.
Dal 3 aprile in poi la Russia ha iniziato a fornire assistenza medica militare anche alla Serbia, con attrezzature simili a quelle inviate in Italia. I dettagli sono stati nuovamente coordinati tra i due presidenti dei paesi. Undici aerei cargo militari russi hanno consegnato 87 medici e specialisti militari, inclusi infectologi ed esperti in guerra chimica e disinfezione. (Dato che esiste una cooperazione militare e di sicurezza multistrato esistente tra Serbia e Russia, Mosca che fornisce assistenza medica militare alla Serbia è molto meno sorprendente che inviare tali spedizioni ai paesi della NATO.)
[…]
In effetti, ci sono prove considerevoli che indicano che in tutti e tre i casi i motivi dominanti erano politici. L’obiettivo principale era la sospensione delle sanzioni contro la Russia.
La medesima questione venne affrontata in un ulteriore articolo su Formiche.Net, dove la frase chiave è inequivocabilmente la dichiarazione di Stefano Stefanini, ex Ambasciatore Italiano presso l’UE e Consigliere Diplomatico al Quirinale:
“Non c’è incompatibilità tra generosità e interesse”
Eh già…