I delitti rituali del Mostro di Firenze si svolgevano secondo il seguente schema: veniva individuata e accerchiata una coppia di amanti (sesta carta degli arcani maggiori nei Tarocchi) in una notte di Novilunio – ad eccezione dell’Ottobre 1981 e del Settembre 1985, quando la Luna era all’ultimo quarto.
L’uomo veniva ucciso a colpi di pistola, la donna veniva mutilata e ne venivano asportate una o più parti del corpo, come il pube o la mammella sinistra. I feticci asportati venivano recapitati ad ignoti, presumibilmente per essere impiegati in un contesto di “psicomagia contro-iniziatica”. Questa metodologia “terapeutica” basata sul sacrificio cruento trova perfettamente riscontro nella modus agendi dei membri della scuola esoterica denominata Ordine della Rosa Rossa e della Croce D’Oro indipendente e rettificato – o più semplicemente Rosa Rossa, fondata nel primo Novecento dal Massone Arthurd Edward Waite, ex membro dell’Alba Dorata o Golden Dawn.
In Italia, hanno parlato a lungo della Rosa Rossa:
Gabriella Carlizzi, giornalista e scrittrice, fu la prima ad individuare nella Rosa Rossa la mente ed il cuore dell’organizzazione criminale responsabile non solo dei delitti del Mostro, ma anche di una serie di casi di cronaca nera che hanno riempito negli anni successivi le aule dei tribunali, le pagine dei quotidiani e gli schermi televisivi – utilizzati, secondo Gabriella – proprio dagli adepti della setta per comunicare tra loro attraverso particolari codici.
Paolo Franceschetti, (ex) avvocato e blogger, partendo dai preziosi indirizi forniti da Gabriella prosegue i suoi studi sulla Rosa Rossa e sul Mostro di Firenze, fornendo – a oggi – la più completa lettura sull’argomento. Oltre ad aver avuto un ruolo attivo nel processo alle cosiddette “Bestie di Satana” come avvocato difensore di Paolo Leoni, viene chiamato a rispondere delle sue dichiarazioni circa il Mostro di Firenze dal giornalista Mario Spezi, che però morirà prima dello svolgimento di un regolare processo.
Una fonte anonima, presumibilmente di sesso femminile, autrice o autore di uno strano eBook che circola in rete denominato “in vero nome della Rosa Rossa” prevalentemente incentrato sulla figura di Mamma Ebe, la santona di Carpineta condannata per esercizio abusivo della professione medica nel 2016 e morta il 6 Agosto 2021. Non possiedo elementi per confermare o smentire la sua versione dei fatti.
La matrice esoterica venne individuata dal criminologo Francesco Bruno nei primi anni ottanta, nell’ambito di uno studio commissionato direttamente dal SISDE. E’ onnipresente anche nei romanzi successivi dell’ex commissario della squadra mobile di Firenze Michele Giuttari (Scarabeo, Il Cuore Oscuro Di Firenze, La Loggia Degli Innocenti, Le Rose Nere Di Firenze).
Assieme ad Aurelio Mattei, il professor Bruno è anche autore di “Coniglio il Martedì” – un libro che all’epoca aveva attirato l’attenzione di Gabriella.
Nel corso dei decenni, la magistratura ha configurato un’ipotesi di reato nei confronti di svariati soggetti. In particolare:
- Pietro Pacciani, assassinato dopo che la Corte di Cassazione ha revocato la sentenza di assoluzione.
- Mario Vanni e Giancarlo Lotti, che assieme a Pietro Pacciani componevano i cosiddetti “compagni di merende”.
- Francesco Calamandrei, farmacista di San Casciano, accusato dalla ex moglie Mariella Ciulli di essere il Mostro e assolto nel 2007 per insufficienza di prove.
- Francesco Narducci, gastroenterologo di Perugia sospettato di essere uno dei mandanti dei delitti, è stato ucciso e gettato nel lago Trasimeno. La sua salma è stata sostituita con quella di uno sconosciuto, in maniera tale da inscenare un suicidio. La sentenza che (ufficialmente) lo scagionò era composta da ben mille pagine.
Di fatto il caso del Mostro di Firenze è un procedimento verso ignoti, in quanto accertare l’eventuale coinvolgimento di uno o più dei soggetti indagati in precedenza non corrisponde ad individuare i veri mandanti, i quali ancora oggi hanno tutto l’interesse a non riaprire quella che è senza ombra di dubbio la pagina più oscura di tutta la cronaca nera in Italia.
I LUOGHI DEL MISTERO
I delitti (da Wikipedia)
In ordine al fattore “Missionary” si rappresenta come l’omicida abbia ucciso sempre in ricorrenze di festività mariane, compiendo con il modus operandi successivo al delitto di Castelletti di Signa sette omicidi (numero che nella Bibbia rappresenta il numero della completezza) e, fatto salvo tale dato, ne annoverasse otto compiuti con la medesima arma da fuoco (il numero 8 è indicato come il simbolo della resurrezione ed indica anche il giorno di nascita della Madonna). Vi è poi da rilevare, circostanza questa mai evidenziata ma riportata nel volume dell’autore, che il luogo dell’ultimo delitto fu compiuto, ufficialmente, in località Salve Regina di Scopeti l’otto settembre (data di nascita della Beata Vergine Maria) mentre la perizia criminologica del Prof. De Fazio lo fa risalire tra il sette (ricorrenza di Salve Regina) e l’otto settembre.
Di chi sarebbe stato il cadavere utilizzato per lo scambio?
«Questo non si saprà mai!» dichiara l’ex commissario Michele Giuttari in una intervista.
Cripta del Beato Alano, a Sassovivo. Sarebbe il tempio della setta satanica che minacciò Dora (caso Narducci)
Villa La Sfacciata, Giogoli
Cocaina, pedofilia e bambini da violentare – come riportato da “La Repubblica”