Gateway Experience. Ovvero, gli studi della CIA sul paranormale.

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Il seguente articolo è l’estratto di un attento lavoro realizzato da Leonardo Calandra e pubblicato interamente qui

Si tratta della traduzione in italiano di un documento declassificato e presente in originale sul sito della CIA (Central Intelligence Agency), la famosa agenzia di spionaggio del governo degli Stati Uniti d’America, a seguito del programma F.O.I.A.

Nello specifico il F.O.I.A. (Freedom of Information Act), è una legge sulla libertà di informazione che ha aperto a giornalisti e studiosi l’accesso agli archivi della “National Archives and Records Administration” e a molti documenti riservati e/o coperti dal segreto di Stato.

Il documento originale in inglese è presente a questo indirizzo sul sito CIA.gov:

https://www.cia.gov/readingroom/document/cia-rdp96-00788r001700210016-5

Il documento chiamato “Analisi e valutazione del processo Gateway” è datato 09/06/1983 ed è stato rilasciato per la prima volta il 9/11/2003 con numero di protocollo “CIARDP96-00788R001700210016-5″ ed è scaricabile in versione originale a questo indirizzo:

https://www.cia.gov/readingroom/docs/CIA-RDP96-00788R001700210016-5.pdf

Attrazione Energetica

Quando il corpo viene trasformato in un oscillatore coerente che vibra in armonia con il campo elettrostatico circostante, gli esercizi specifici inclusi nelle registrazioni Gateway inducono il partecipante a costruirsi un campo energetico che circondi il suo corpo, presumibilmente usando l’energia del campo terrestre che il corpo ora sta attirando a causa della sua capacità di risuonare con esso.

Questo mette il campo energetico del corpo in omogeneità con l’ambiente circostante e promuove il movimento della sede della coscienza nell’ambiente circostante, in parte in risposta al fatto che le due mediane elettromagnetiche sono ora un unico continuum energetico.

Pertanto, lo stesso processo che sposta il cervello in una coerenza focalizzata a livelli costantemente più alti di frequenza e ampiezza in modo da attirare frequenze analoghe nell’universo per la raccolta dei dati, promuove anche il miglioramento dei livelli di energia corporea fino a un punto adeguato per consentire al soggetto di sperimentare movimenti fuori dal corpo quando è pronto (si parlerà di più su questo argomento più avanti). Inoltre, risuonando con il campo elettromagnetico terrestre, il corpo umano crea un’onda portante sorprendentemente potente per assistere la mente nell’attività di comunicazione con altre menti umane sintonizzate alle stesse frequenze.

Coscienza ed energia

E’ essenziale definire il meccanismo mediante il quale la mente umana esercita la funzione nota come “coscienza” e descrivere il modo in cui, quella coscienza, opera per dedurre un significato dagli stimoli (sensoriali) che riceve.

Per fare ciò, considereremo prima le caratteristiche fondamentali del mondo materiale in cui viviamo la nostra esistenza fisica, al fine di percepire accuratamente la materia grezza con cui la nostra coscienza deve lavorare.

Il primo punto che va evidenziato è che i due termini, materia ed energia, tendono ad essere fuorvianti se presi per indicare due stati di esistenza distinti e diversi nel mondo fisico che conosciamo. In effetti, se il termine materia è inteso a significare una qualche sostanza solida in contrapposizione all’energia che è intesa come una forza di qualche tipo, allora l’uso della prima è del tutto fuorviante.

La scienza oggi sa che, sia gli elettroni, che ruotano nel campo energetico situato intorno al nucleo dell’atomo, sia il nucleo stesso sono costituiti da nient’altro che griglie di energia oscillanti. La materia solida, nella sua accezione più comune del termine, semplicemente non esiste. Piuttosto, la struttura atomica è composta da griglie di energia oscillanti circondate da altre griglie di energia oscillanti che orbitano a velocità straordinariamente elevate.

Nel suo libro, Stalking the Wild Pendulum , Itzhak Bentov ci spiega che, la griglia energetica che compone il nucleo dell’atomo vibra a circa 1022 Hertz (che significa 10 seguito da 22 zeri). A 70 gradi Fahrenheit un atomo oscilla alla velocità di 1015 Hertz. Un’intera molecola, composta da un numero di atomi legati insieme in un unico campo energetico, vibra nella gamma di 109 Hertz. Una cellula umana viva vibra a circa 103 Hertz.

Il punto da sottolineare è che l’intero essere umano, il cervello, la coscienza e tutto il resto è, come l’universo che lo circonda, nient’altro che un sistema straordinariamente complesso di campi energetici.

I cosiddetti stati della materia sono in realtà variazioni nello stato di energia e la coscienza umana è una funzione dell’interazione dell’energia in due stati opposti (movimento vs riposo) secondo il modo descritto nel paragrafo seguente.

Gli ologrammi

L’energia crea, immagazzina e recupera significato nell’universo proiettando o espandendosi a determinate frequenze in una modalità tridimensionale creando un modello vivente chiamato ologramma.

Il concetto di ologramma può essere più facilmente compreso utilizzando un esempio citato da Bentov in cui chiede al lettore di visualizzare una ciotola piena d’acqua in cui sono caduti tre sassolini. Mentre le increspature create dall’ingresso simultaneo dei tre ciottoli si irradiano verso l’esterno, verso il bordo della ciotola, Bentov chiede al lettore di visualizzare che la superficie dell’acqua sia come improvvisamente congelata in modo che il moto delle increspature venga preservato in quel dato istante. Il ghiaccio viene rimosso lasciando i tre ciottoli ancora sul fondo della ciotola.

Quindi il ghiaccio viene esposto a una sorgente di luce potente e coerente, come un laser. Il risultato sarà un modello tridimensionale, una rappresentazione della posizione dei tre ciottoli sospesi a mezz’aria.

Gli ologrammi sono in grado di codificare così tanti dettagli che, ad esempio, è possibile prendere una proiezione olografica di un bicchiere di acqua di palude e visualizzarlo sotto ingrandimento per vedere piccoli organismi non visibili ad occhio nudo quando viene esaminato il bicchiere d’acqua stesso.

L’intero concetto di olografia, nonostante le sue implicazioni scientifiche, sono note alla fisica solo da quando i principi matematici sottostanti furono elaborati da Dennis Gabor nel 1947 (in seguito vinse un premio Nobel per il suo lavoro). La dimostrazione in laboratorio del lavoro di Gabor è avvenuta solo anni dopo, in seguito all’invenzione del laser. Come spiega il biologo Lyall Watson;

La matrice della coscienza

L’universo è composto da campi energetici interagenti, alcuni a riposo e altri in movimento. È, di per sé, un gigantesco ologramma di incredibile complessità. Secondo le teorie di Karl Pribram, neuroscienziato della Stanford University e David Bohm, fisico dell’Università di Londra, la mente umana è anche un ologramma che si sintonizza con l’ologramma universale per mezzo di uno scambio di energia, deducendone così il significato e ottenendo lo stato che chiamiamo “coscienza”.

Per quanto riguarda gli stati di coscienza espansa o alterata come quelli utilizzati da Gateway, il processo opera nel modo seguente.

Quando l’energia passa attraverso vari aspetti dell’ologramma universale ed è percepita dai campi elettrostatici che compongono la mente umana, le immagini olografiche trasmesse vengono proiettate su quei campi elettrostatici della mente e sono percepite o comprese nella misura in cui il campo elettrostatico è operante ad una frequenza e ampiezza che possono armonizzarsi e quindi “leggere” il modello d’onda del vettore energetico che lo attraversa. I cambiamenti nella frequenza e nell’ampiezza del campo elettrostatico che comprende la mente umana determinano la configurazione e quindi il carattere della matrice energetica olografica che la mente proietta per intercettare il significato direttamente dalle trasmissioni olografiche dell’universo.

Quindi, per dare un senso a ciò che le sta “dicendo” l’immagine olografica, la mente procede a confrontare l’immagine appena ricevuta con se stessa. Nello specifico, lo fa confrontando l’immagine ricevuta con quella parte del proprio ologramma che costituisce la memoria. La coscienza percepisce elaborando le differenze nelle forme geometriche e nella frequenza energetica. Come afferma lo psicologo Keith Floyd:

Contrariamente a quello che tutti ritengono, potrebbe non essere il cervello che produce la coscienza, ma piuttosto, la coscienza che crea l’aspetto del cervello…

L'auto-cognizione

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Per completare il nostro schema del processo mediante il quale la mente raggiunge ed esercita la coscienza, dobbiamo anche descrivere il meccanismo che spiega l’aspetto del pensiero umano che lo differenzia dalla coscienza delle piante o degli animali, cioè l’autocognizione.

Gli esseri umani non solo sanno, ma sanno di sapere. Sono in grado di monitorare il processo del proprio pensiero e mantenerne la consapevolezza. Inoltre, possono condurre una valutazione comparativa, valutando il funzionamento dei loro processi di pensiero rispetto a vari standard “oggettivi” che hanno adottato.

La coscienza umana può farlo perché ha la capacità di duplicare aspetti del proprio ologramma, proiettarli, “percepire” quella proiezione, metterla a confronto con l’aspetto memoria (dove sono memorizzati i suoi standard di valutazione di misura) del proprio ologramma e misurare o “percepire” le differenze usando la geometria tridimensionale e quindi l’impulso binario “passa/non passa” per fornire una cognizione verbale sul sé.

Le dimensioni Intermedie

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Ora che abbiamo postulato la legittimità dell’affermazione che le forme energetiche che compongono la coscienza possono andare oltre la dimensione dello tempo-spazio, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alle forme energetiche che abitano quelle dimensioni tra tempo-spazio e l’Assoluto. Così facendo, potremo percepire meglio la forma che assume la “realtà” quando la incontriamo in quelle dimensioni intermedie. In questo contesto, Bentov ci dice che:

La relazione causale tra gli eventi si interrompe; i movimenti diventano a scatti piuttosto che lisci. Il tempo e lo spazio possono diventare “granulosi” o “solidi”. Forse un pezzo di spazio può essere attraversato da una particella di materia in qualsiasi direzione senza essere necessariamente sincronizzato con un pezzo di tempo. In breve, una coppia di eventi si verificherà nel tempo o nello spazio, la coppia non è collegato in modo causale ma da una fluttuazione casuale

Ciò che Bentov intende è che all’interno della dimensione dello spazio-tempo, dove entrambi i concetti si applicano in modo generalmente uniforme, esiste una relazione proporzionale tra di loro. Un certo spazio può essere coperto da energia che si muove sotto forma di particelle o onde in un certo tempo assumendo una velocità specifica virtualmente ovunque nell’universo spazio-temporale. La relazione è chiara e prevedibile.

Tuttavia, nelle dimensioni intermedie oltre lo spazio-tempo le limitazioni imposte all’energia per metterla in uno stato di moto oscillante non sono uniformi come nel nostro universo fisico.

È quindi probabile che si incontrino una miriade di varie distorsioni e incongruenze tali che le nostre belle e chiare assunzioni sulla relazione tra tempo e spazio, come la conosciamo in questa dimensione, non siano più applicabili. Ma ancora più importante, quando la dimensione dello spazio-tempo attuale viene oltrepassarata, si ottiene accesso sia al passato che al futuro.

L' esperienza extra-corporea

Sebbene la coscienza umana possa, con sufficiente pratica, andare oltre la dimensione dello spazio-tempo e interfacciarsi con altri sistemi energetici in altre dimensioni, l’intero processo è notevolmente facilitato, se quella coscienza riesce a separarsi dal corpo fisico prima che tale interfacciamento venga tentato.

Una volta che un individuo diventa esperto nella tecnica del movimento fuori dal corpo e quindi raggiunge il punto in cui è in grado di uscire dallo spazio-tempo, esso ottiene il vantaggio di uscire “clicking out” su una parte della sua coscienza potenziata, partendo da una base molto più vicina alle dimensioni con cui desidera comunicare.

In altre parole, poiché sta partendo da un punto “superiore”, per usare un’analogia dal contesto spazio-temporale, quella parte della sua coscienza coinvolta nel “clicking out” avrà molto più tempo per interagire in dimensioni oltre lo spazio-tempo perché è necessario meno tempo per attraversare gli strati intermedi. Inoltre, una volta che l’individuo è in grado di proiettare la sua coscienza oltre lo spazio-tempo, quella coscienza tenderebbe logicamente ad allineare la sua uscita in frequenza con il nuovo ambiente energetico a cui è esposto, aumentando notevolmente la misura in cui la coscienza alterata dell’individuo può essere ulteriormente modificata per ottenere un punto di messa a fuoco molto accentuato e uno schema oscillante molto raffinato.

Di conseguenza, dovrebbe seguire un processo di auto-rinforzo in base al quale più la coscienza, nello stato fuori dal corpo, verrà proiettata oltre la dimensione spazio-temporale, più il suo livello di produzione di energia verrà migliorato, più aumenterà così il potenziale per ulteriori viaggi.

La conclusione provvisoria da trarre è che lo stato fuori dal corpo può essere considerato un modo estremamente efficace per accelerare il processo di potenziamento della coscienza e di interfacciamento con le dimensioni oltre lo spazio-tempo.

Se il praticante della tecnica Gateway scegliesse di concentrarsi sul raggiungimento e lo sfruttamento dell’esperienza extracorporea invece di concentrare i suoi sforzi sull’espansione della sua coscienza esclusivamente da una base fisica, la prima sembrerebbe promettere risultati impressionanti molto più velocemente, e con maggiore successo, rispetto a quest’ultima.

Dal big-bang al toroide

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Lavorando sulla teoria del “Big Bang” ampiamente accettata, Bentov presenta un modello concettuale per descrivere il processo di evoluzione spazio-tempo e la posizione relativa dell’ologramma universale. Quell’ologramma è spesso chiamato “Toroide” perché si ritiene che abbia la forma complessiva di un’immensa spirale autosufficiente.

Basando la sua tesi su studi recenti riguardanti la distribuzione dei quasar (contrazione di QUASi-stellAR radio source, cioè “radiosorgente quasi stellare”), e operando sulla premessa che nell’universo i processi più piccoli tendono ad essere immagini speculari di quelli più grandi (cioè lo schema degli elettroni attorno al nucleo di un atomo specchia il modo in cui i pianeti orbitano intorno ai loro soli, e così via) Bentov postula il seguente scenario.

Prendendo spunto dalla capacità osservata dei quasar di espellere fasci di materia enormemente concentrati dai loro nuclei in una versione controllata e non concentrica del “Big-bang”, egli ipotizza che un processo simile si fosse verificato nella generazione dell’universo.

Notando che le galassie situate a nord della nostra galassia si stanno allontanando più velocemente di quelle situate a sud, e che quelle a est e ovest sono dimostrabilmente più distanti, Bentov considera questo come una prova sostanziale che il getto di materia che si è espanso nel nostro universo è tornato indietro, piegandosi su se stesso, formando infine una forma ovoidale (ad uovo).

Bentov vede la “materia” nel nostro universo entrare nel modello ovoidale in seguito all’espulsione da un nucleo composto da energia estremamente compressa attraverso un “buco bianco”. Alla fine del suo viaggio all’estremità dell’ovoide, la vede uscire attraverso un “buco nero”. In tale modello, si osserva che il tempo è una misura del cambiamento che si verifica quando l’energia evolve in nuove forme più complesse mentre progredisce lungo la distanza dal lato del buco bianco del nucleo, attorno al guscio di questo “uovo cosmico” finché non entra nel buco nero.

In altre parole, l’energia – espulsa dall’infinito e confinata entro i limiti dalla coscienza dell’Assoluto – raggiunge forma e movimento in seguito all’espulsione dal buco bianco nella parte superiore dell’uovo, il tempo inizia come misura della cadenza di questo il movimento evolutivo chiamato “realtà”, e gira intorno al guscio dell’uovo nel suo viaggio verso il buco nero all’estremità più lontana.

Il nostro posto nel tempo

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La distribuzione osservata delle galassie suggerisce che il nostro particolare universo si trovi vicino alla sommità dell’uovo cosmico nel punto in cui la materia inizia a ricadere su se stessa, spiegando così il motivo per cui si vede che le galassie a nord si stanno allontanando più rapidamente dato che sono coinvolte nella flessione del flusso di materia verso l’estremità più lontana dell’uovo.

Stratificato su questo uovo cosmico vi è l’Assoluto che sostiene il nucleo irradiante da cui è uscito il getto di materia originale.

Quando il flusso di materia si muove intorno all’ovoide verso la sua destinazione nel buco nero dove sarà riassorbito nel nucleo radiante e quindi nell’Assoluto, genera il modello di interferenza all’interno dell’uovo cosmico che costituisce l’ologramma universale o Toroide.

Poiché il Toroide è generato simultaneamente da materia in tutte le sue varie fasi “temporali”, esso riflette lo sviluppo dell’universo nel suo passato, presente e futuro (come verrebbe osservato dalla nostra prospettiva in una particolare fase del tempo). Riflettendo su questo modello, diventa possibile “vedere” come la coscienza umana portata a uno stato sufficientemente alterato (cioè focalizzato) possa ottenere informazioni riguardanti il ​​passato, il presente e anche il futuro poiché esse esistono tutte simultaneamente nel Toroide o ologramma universale (nel caso del futuro tutte le conseguenze del passato e del presente possono essere viste riunirsi nell’ologramma in modo tale che il futuro possa essere previsto o “visto” con totale accuratezza).

Inoltre, è possibile vedere come l’implosione dei modelli energetici si incrocerebbe più volte per creare un ologramma quadridimensionale o Toroide incredibilmente complesso, a forma di spirale come riflesso del modello di evoluzione multidimensionale in via di sviluppo. Tutti i movimenti delle energie che compongono l’universo lasciano il segno e quindi raccontano la loro storia nel tempo.

La qualità della coscienza

Abbiamo notato in precedenza che lo stato fuori dal corpo implica la proiezione di una parte importante del modello energetico che rappresenta la coscienza umana in modo che possa muoversi liberamente attraverso la sfera terrestre ai fini di acquisizione di informazioni o in altre dimensioni al di fuori dello spazio-tempo, forse per interagire con altre forme di coscienza nell’universo.

La coscienza è il principio di organizzazione e sostegno che fornisce l’impulso e la guida per portare e mantenere l’energia in movimento entro un dato insieme di parametri in modo che risulti una realtà specifica. Quando la coscienza raggiunge uno stato di sofisticazione in cui può percepire se stessa (il proprio ologramma), raggiunge il punto di auto-riconoscimento. Gli esseri umani hanno questa forma di coscienza elevata come l’Assoluto, ma nel caso di quest’ultimo, è una funzione dell’energia e della sua qualità associata di coscienza nell’infinito (onniscienza e onnipotenza nell’unità percettiva).

Quando l’energia ritorna a uno stato di riposo totale nell’Assoluto, ritorna al continuum di coscienza nella pozza di percezione illimitata e senza tempo che risiede lì. Quindi possiamo affermare che, più un sistema energetico è complesso nel suo stato di forma “materiale”, più coscienza possiede per mantenere quella realtà.

La nostra coscienza, quindi, è quell’aspetto differenziato della coscienza universale che risiede nell’Assoluto. Rende conto dell’organizzazione dei modelli energetici che costituiscono il nostro corpo fisico ma è nettamente separato e superiore ad esso. Poiché la coscienza esiste completamente separata dalla e al di fuori della realtà, oltre i limiti dello spazio-tempo, essa, come l’Assoluto, non ha né inizio né fine.

La realtà ha sia un inizio che una fine perché è limitata nello spazio-tempo, ma il “Quanto” fondamentale di energia e la sua coscienza associata sono eterni. Quando la realtà finisce, la sua energia costituente ritorna semplicemente all’infinito nell’Assoluto.

La coscienza in prospettiva

Avendo accertato che la coscienza umana è in grado di separarsi dalla realtà fisica e interagire con altre intelligenze in altre dimensioni all’interno dell’universo, e che è sia eterna che destinata al ritorno definitivo all’Assoluto, ci troviamo di fronte alla domanda: “Cosa succede allora?”.

Poiché la memoria è una funzione della coscienza e quindi gode dello stesso carattere eterno della coscienza che spiega la sua esistenza, bisogna ammettere che quando la coscienza ritorna all’Assoluto porta con sé tutti i ricordi che ha accumulato attraverso l’esperienza nella realtà. Il ritorno della coscienza all’Assoluto non implica, quindi, un’estinzione dell’entità separata che la coscienza ha organizzato e sostenuto nella realtà. Piuttosto, suggerisce una coscienza differenziata che si fonde con e partecipa alla coscienza universale e all’infinità dell’Assoluto senza perdere l’identità separata e la conoscenza di sé accumulata che i suoi ricordi gli conferiscono.

Ciò che perde è la capacità di generare ologrammi di pensiero indipendenti, poiché ciò può essere fatto solo dall’energia in movimento. In altre parole, conserva il potere di percepire ma perde il potere di volontà o di scelta. In cambio, tuttavia, questa coscienza partecipa all’infinito continuum onnisciente della coscienza che è una caratteristica dell’energia nell’eterno presente.

Di conseguenza, è corretto osservare che quando una persona sperimenta lo stato extracorporeo, di fatto, proietta quella scintilla eterna di coscienza e memoria che costituisce la fonte ultima della sua identità per lasciarla entrare e imparare dalle dimensioni sia dentro che fuori il mondo spazio-tempo in cui la sua componente fisica attualmente gode di un breve periodo di realtà.

Il movimento fuori dal corpo (OBE)

Ho conservato all’ultimo questo straordinario fenomeno per una discussione dettagliata a causa dell’interesse che suscita e delle circostanze speciali implicate nella sua realizzazione.

Il Monroe Institute sottolinea che il programma Gateway non è stato istituito esclusivamente allo scopo di consentire ai partecipanti di ottenere lo stato di OBE (Out-of-Body-Experience o esperienza fuori dal corpo) né il programma garantisce che la maggior parte dei partecipanti riuscirà a farlo durante il corso della formazione presso l’Istituto.

Infatti solo una registrazione audio, tra le tante che compongono la Gateway Experience, è dedicata alle tecniche coinvolte nel movimento fuori dal corpo. Fondamentalmente, queste tecniche sono semplicemente progettate per rendere più facile per l’individuo raggiungere lo stato “fuori dal corpo” quando il suo schema di onde cerebrali e i livelli di energia personali hanno raggiunto un punto in cui è in apparente armonia con l’ambiente elettromagnetico circostante in modo tale da sentire che si è raggiunta la soglia dove la separazione è una possibilità effettiva.

Per facilitare il raggiungimento dello stato fuori dal corpo, Bob Monroe, il fondatore del Monroe Institute, viene citato in un recente articolo in una rivista dove afferma che, per aiutare il partecipante, in una particolare registrazione audio di Hemi-Sync interessata a quella tecnica vengano impiegati segnali Beta di “circa 2.877,3 Hertz”.

Poiché da 30 a 40 Hertz è considerato l’intervallo normale per i segnali delle onde cerebrali Beta (quelli associati allo stato di veglia), è evidente che il Monroe Institute è convinto che un innalzamento di emissione di quelle frequenze promuova stati alterati di coscienza, considerandolo un fattore importante nell’assistenza al raggiungimento di stati extracorporei.

Le attuali tecniche impiegate per separarsi dal corpo comportano manovre semplici come il rotolamento, il sollevamento come un palo del telefono in cui l’individuo si separa in modo rigido e capovolto (in modo tale che si ritrova sull’attenti ai piedi del corpo fisico) o scivolando fuori attraverso entrambe le estremità del suo corpo.

Conoscenza di sè

Era assiomatico per i filosofi mistici dell’antichità che il primo passo nella maturità personale poteva essere espresso nell’aforisma: “Conosci te stesso”.

Per loro, l’educazione di un uomo prevedeva, come primo passo, il raggiungimento di un focus introspettivo in modo da conoscere prima ciò che vi era all’interno di sé prima di tentare di avvicinarsi al mondo esterno. Essi presupponevano giustamente che non si potesse valutare e affrontare efficacemente il mondo esterno fino a quando l’uomo non avesse prima trovato un suo equilibrio psicologico personale. Le intuizioni fornite dalla moderna psicologia attraverso l’uso di vari tipi di test della personalità sembrano essere una riconvalida di questa antica intuizione.

Ma nessun test della personalità, o serie di test, potrà mai sostituire la profondità e la pienezza della percezione di sé che può essere raggiunta quando la mente riesce ad alterare il suo stato di coscienza in maniera sufficiente per percepire, in una maniera totalmente olistica e intuitiva, l’ologramma di se stessa proiettato come parte dell’ologramma universale.

Gateway Experience sembrerebbe essere una promessa, per la sua capacità di fornire velocemente un portale a tutto questo, ove un individuo può spendere mesi se non anni di pratica nella sua ricerca di sé per giungere ad una sua verità in senso lato.

TENENTE COLONELLO

Wayne Mc Donnell

Bibliografia

  1. Bentov, Itzhak. Stalking the Wild Pendulum. New York, E. P. Dutton, 1977
  2. Ferguson, Marilyn. “Karl Pribram’s Changing Reality” Human Behavior, May 1978
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  8. Stone, Pat. “Altered States of Consciousness” The Mother Earth News, March/April 1983
  9. Tart, Charles T. Altered States of Consciousness. New York, Wiley, 1969

Immagini

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