La nostra lettera alla Commissione Europea per la questione vaccinale

Europe Direct

17/09/2021 

Oggetto: Messaggio a Europe Direct Numero xxxxxx

Come cittadino Europeo, segnalo l’escalation italiana, di gravissime violazioni dei trattati internazionali ed europei e dei diritti naturali inderogabili e incomprimibili garantiti alla Persona Umana.

Mi riferisco all’imposizione del Green Pass, imposto tramite decreti legge, a strati sempre più ampi di popolazione. In assenza di Green Pass diventa impossibile: lavorare, usare mezzi pubblici, perfino visitare i propri parenti ricoverati negli ospedali, diventa impossibile accedere a luoghi di istruzione (fra i tanti: Decreto Legge 105/2021, Decreto legge 111/2021, Decreto legge 122/2021, dei quali invito a consultare anche la parte iniziale, le premesse, dove si ritrova tutta la normativa emergenziale, autoreferenziale e circolare; fissata come legge di Stato; tutto reperibile su www.gazzettaufficiale.it).

Nel disegno di legge che entrerà in vigore il 15 Ottobre, inoltre, è previsto anche che nessun lavoratore, né pubblico, né privato, e perfino consulenti esterni (non dipendenti), potrà più accedere ai luoghi di lavoro senza Green Pass.

Atti e decisioni prese in totale contrasto con il principio europeo di buona azione amministrativa (atti secretati, Comitati non verificabili).

Il fatto che il legislatore nazionale si vanti di non aver imposto obblighi formali, e di aver semplicemente varato “misure dolci” di persuasione, è una mistificazione gravissima: togliere lo stipendio, cancellare dagli Ordini professionali, togliere il lavoro e la possibilità di spostarsi, di istruirsi, e di visitare i propri cari, sono già obblighi e pressioni *incompatibili* con la dignità della persona umana ed i divieti di discriminazione, con i trattati internazionali e il diritto di base europeo e incompatibili con il Regolamento EU 2021/953.

In definitiva, siamo in uno stato in cui un quarto della popolazione è costantemente etichettata e disumanizzata, soprattutto dai media e dalla propaganda aggressiva ed incendiaria, ma anche purtroppo da figure istituzionali (siamo equiparati a “Sorci”) e alla quale viene addossata ogni colpa per i problemi del paese.

Tutto questo, sta avendo l’effetto di ottenere un clima di odio intenso da guerra civile, sta ottenendo l’isolamento sociale, poi economico, di interi gruppi di cittadini, e quindi in definitiva, un “genocidio”, anche se non fisico e diretto di oppositori, di personale medico, e di ogni dissenso, e dei diritti di base.

Ci sono moltissimi elementi di allarme, tipici di una “Logica Genocidaria”, e mi riferisco alle analisi storico-sociologiche di Yves Ternon nel suo libro “Stato Criminale”, e del Diritto di Norimberga.

Sottopongo alla Vs. attenzione questo appello, e rimango a disposizione per ogni informazione, documento ufficiale, provvedimento, circolare italiana, utile per ogni vostra valutazione, di una escalation estremamente grave, un clima da guerra civile e che sta precipitando in queste settimane.

LA RISPOSTA DI EUROPE DIRECT

18/10/2021 15:11

Oggetto: La Sua risposta Europe Direct Numero xxxxxx

Gentile Signore, Gentile Signora,

La ringraziamo per aver contattato il servizio Europe Direct Contact Centre.

L’UE si sta occupando degli aspetti di cui è responsabile – consegnare le forniture critiche attraverso i confini, assicurare il coordinamento dei governi e la condivisione delle informazioni, e far arrivare le risorse finanziarie e le competenze dove ne abbiamo maggior bisogno, in modo che i governi possano rimanere concentrati su ciò che conta: la salute pubblica.

La capacità di approvare leggi a livello nazionale per affrontare il coronavirus spetta interamente agli Stati Membri: la Commissione non ha il diritto di interferire nella legislazione e nelle decisioni nazionali su argomenti quali la salute. D’altra parte, l’UE può organizzare politiche europee e iniziative di risposta rapida, coordinate e paneuropee per affrontare la crisi insieme agli Stati Membri.

La strategia dell’UE per i vaccini ruota intorno all’autorizzazione e all’acquisto comune di vaccini. Tuttavia, le strategie nazionali di vaccinazione determinano come i vaccini vengono somministrati. La legislazione sulla vaccinazione – incluso se la vaccinazione debba essere obbligatoria o meno – è di competenza nazionale. La Commissione non ha poteri decisionali al riguardo.

Può trovare ulteriori informazioni nelle pagine seguenti:

Https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/safe-covid-19-vaccines-europeans_it

https://ec.europa.eu/info/about-european-commission/what-european-commission-does/law/areas-eu-action_it

Allo stesso modo, la legge dell’UE sul certificato COVID digitale dell’UE riguarda l’uso del certificato al fine di facilitare la libera circolazione durante la pandemia COVID-19. Non prescrive nessun altro uso del certificato.

Pertanto, l’uso nazionale dei certificati COVID-19 per altri scopi, quali l’accesso a eventi o luoghi di ritrovo, non rientra nel campo di applicazione del diritto dell’UE. Quando gli Stati membri decidono di utilizzare i certificati COVID-19 per altri scopi, ciò deve essere previsto dal diritto nazionale, che deve rispettare in particolare i requisiti di protezione dei dati.

Se uno Stato membro istituisce un sistema di certificati COVID-19 per scopi interni, deve garantire che i certificati COVID digitali dell’UE degli Stati Membri siano pienamente accettati. Questo al fine di garantire che i viaggiatori che si recano in un altro Stato membro non debbano ottenere un ulteriore certificato nazionale.

Infine, se Lei ha un reclamo contro le autorità nazionali italiane, può rivolgersi al suo difensore civico regionale:

https://www.ombudsman.europa.eu/it/european-network-of-ombudsmen/members/regional-ombudsmen

Per ulteriori aggiornamenti, informazioni e raccomandazioni, consultare:

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response_it

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/safe-covid-19-vaccines-europeans/eu-digital-covid-certificate_it

Ci auguriamo che queste informazioni possano esserLe di aiuto. La preghiamo di contattarci nuovamente in caso avesse ulteriori domande sulle attività e le istituzioni dell’Unione europea.

Distinti saluti,

Il Centro di contatto Europe Direct

Rispondiamo a tutte le vostre domande sulla UE

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