In un precedente articolo abbiamo trattato la farsa dell’autodeterminazione, ovvero il mercato esploso durante la pandemia per sfruttare la necessità impellente dei dissidenti di uscire dalla morsa della dittatura sanitaria.
Quel mercato esiste da molto tempo, e come suggeriscono le mie fonti, è eterodiretto per condurre i dissidenti in un vicolo cieco.
Sappiamo infatti che il movimento di “OPPT” emerso nel 2012 è coordinato e gestito dal Vaticano.
L’articolo doveva mettere in guardia gli utenti dalla sterilità e dalla pericolosità di certi percorsi onerosi e sterili.
Ma come spesso accade, la verità e la menzogna sono meticolosamente mescolate, come avviene nella Black Propaganda.
Quello che intendo dire è che i concetti espressi da OOPT non sono propriamente delle bufale, come suggeriva uno dei link che abbiamo consultato durante la stesura dell’articolo. Ma lo diventano nel momento in cui il significato originario viene distorto e manipolato. E il suo lancio sul mercato, con esborsi dai 10 ai 40.000 € è forse una delle sue applicazioni più macabre.
Lungi ad esempio da me contestare i contenuti del Libro Nero dell’Ammiragliato.
Ma il tema di oggi è un altro: cosa è successo il 25 Settembre in Italia?
Le elezioni non erano altro che un sondaggio per “contare” in quanti non credono più nella nostra “Democrazia”.
E qui possiamo riallacciarci ai concetti di base dell’autodeterminazione.
Secondo la costituzione italiana la sovranità appartiene al popolo (dei nativi).
Purtroppo, i nativi sono stati sostituiti dai cittadini, ovvero i soggetti giuridici annessi al contratto di cittadinanza.
Questo contratto non prevede che i nativi esercitino i propri diritti sul territorio, ma che subiscano passivamente i vari adeguamenti contrattuali calati dall’alto ed ereditati passivamente da tutti i cittadini. Abbiamo avuto il più triste esempio con i DPCM che, sebbene anti-costituzionali, sono stati applicati pedissequamente in tutto il territorio.
Cosa è successo il 25 Settembre in Italia?
E’ successo che di individui che si sono riconosciuti nel contratto di cittadinanza e che hanno adempiuto al loro “dovere civico” andando a scegliere dei rappresentanti di una forza politica ce ne sono stati meno della metà.
Gli altri, per un motivo o per un altro, non hanno dato il consenso al sistema elettorale.
Sicuramente il potere non vede l’ora di sfruttare questo dato a suo vantaggio, come già detto da Tyler ai microfoni di DTV.
Ma la partita è aperta: queste persone possono scegliere di rivendicare i propri diritti di nativi sul territorio e di riorganizzare il paese tramite una Iniziativa Privata.
Questa sarebbe una maniera sensata di utilizzare i concetti di autodeterminazione e di sovranità, che fino ad oggi sulla penisola italica sono stati esclusivamente strumenti di lotta con l’amministrazione Pubblica (il cosidetto vicolo cieco).
E dal paese delle Meraviglie per oggi è tutto.
Mark
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