Gold Standard

Gold Standard in una storia

 “Buongiorno, sono il dott. C, leggo dal suo curriculum, che lei è chimico; saprà tutto sul Gold Standard”.

La voce al telefono è ruvida e rasposa.

La voce rasposa mi rimanda invece al Prof. L.

Ho un attimo di smarrimento..”Sì, esatto, …”

I milleduecentoquarantatrè curriculum che ho spedito, ogni tanto, portano a qualcosa.

Fresco di studi e pieno di speranza.

Il Prof. L. arrivava in aula, proiettava i “lucidi”. Oggi diremmo, “Slides”.

Ogni tanto le frasi finivano così, senza verbo. O senza oggetto.

Come un fiume che si interra e sparisce.

E poi pendevano sempre di più verso destra… circa così:

Segno discendente

“Ah, ragazzi, colpa del Johnnie Walker. Ieri sera ho esagerato”.

Ho sempre avuto un sesto senso per le voci.

Il Dott. C. al telefono-rasposo, prosegue, e la telefonata si conclude con un appuntamento di lavoro.

“Bene, la aspetto alle 7:00 al parcheggio dell’IKEA di Corsico, poi andiamo insieme a Bologna con la mia auto. Arrivederci”.

WOW sono proprio contento. Il mio primo lavoro.

Lezioni in Macchina

Uscita 5 tangenziale Ovest. Freddo, Nebbia.

E’ il tempo in cui non ci sono ancora i navigatori.

Ci sono i “Tutto Città”. Le piantine di carta, le mappe.

Il cellulare squittisce, lo afferro e sento il dott. C che dice: “dove si trova? Io ho una volvo 850 azzurra”.

Gold Standard e...volvo 850 azzurra
Gold Standard e…volvo 850 azzurra

La mia vecchia Alfa 75 gira e rigira nella luce nebbiosa dei neon, in cerca della Volvo.

Faccio stridere le gomme apposta.

Alla fine la trovo.

“Buongiorno, piacere…”….

Incredibilmente, il dott. C. è uguale al mio vecchio prof, anche fisicamente, non solo nella voce.

Vestito di tutto punto, in giacca e cravatta. Con una pancia enorme. Anch’io, sono vestito così, ma mi sento a disagio come un Pinguino.

Salgo e il dott. C. mi dice: “allora, le devo dire alcune cose, perché in Fiera, quando presenteremo la Macchina, dovrà rispondere alle domande dei medici”.

Parte a razzo.

Iniziamo bene.

Il Dott. C. risponde allo Star Tac, ogni tanto continua la lezione per me, e tutto questo senza mai scendere sotto i 180.

La pancia enorme a volte sussulta, come un budino.

La Macchina C13

“Allora, la Macchina serve per il C-13 Breath Test. Il Test del Respiro.”.

E’ una macchina nuovissima. Serve per diagnosticare se c’è l’Helicobacter Pilori. Il Batterio che provoca l’ulcera.

Prima quando non si conosceva questo batterio, l’ulcera gastrica o duodenale veniva curata con fiumi di antiacido. Dei sintomatici. Ma non andavano alla causa. E spesso il tutto evolve in tumore.

Ora se la Macchina trova l’Helicobacter, bisogna trattare il paziente con gli antibiotici e uccidere il batterio. Non serve prendere antiacidi a vita.”.

Io ascolto, prendo appunti.

“Allora il batterio produce ureasi, un enzima. Questo scinde l’urea nello stomaco e produce acido carbonico ed ammoniaca. L’ureasi neutralizza gli acidi gastrici e questo facilita la replicazione del batterio.”

Gli chiedo: “Bene, quindi come distinguo l’acido carbonico normale, da quello causato dal batterio”?

Il Dott. C. sorride soddisfatto.

“Bravo. Il punto è questo. Noi diamo da bere al paziente, una bevanda in cui c’è urea marcata con un isotopo del carbonio (13C o 14C). A quel punto l’ureasi dell’Helicobacter scinde l’urea in ammoniaca e anidride carbonica, espulsa nell’aria espirata. Quindi, ci sarà una certa quantità di anidride carbonica radiomarcata nell’aria espirata dal paziente dopo pochi minuti dall’inizio del test. La Macchina fa questo: rileva l’anidride carbonica marcata. E da qui risaliamo all’Helicobacter.”

Tutto questo in corsia di sorpasso sulla A1, ai 190.

Figo.

Gold Standard o Nulla

A un certo punto, mi chiede: “Ma lei cosa sa di chimica clinica?”.

Boh. Forse niente.

Gli rispondo, “Beh, ho fatto un po’ di esami di chimica analitica”.

Il Dott. C. pare soddisfatto e continua.

“Allora, però dobbiamo essere pronti a rispondere alle domande.

Primo: ogni test, deve avere un Gold Standard. Come il Chilo Campione a Parigi.

Il Gold Standard è un campione di riferimento. So che in quel campione, quello che cerco è presente in concentrazione nota.

So che una soluzione Standard, costruita da me, ha una concentrazione TOT di Urea Marcata con C13. Bene, uso questa composizione nota, come Standard di Riferimento.

Senza un Gold Standard, nessuna misura ha senso. Nessuna.”

Bene, fino qui ci sono.

Positivi, Negativi, Precisione, Accuratezza

“Poi le devo raccontare cosa sono i falsi positivi e i falsi negativi.

Dobbiamo sempre sapere in un test, quant’è la probabilità che: se uno non ha l’helicobacter, o analizzo un campione bianco, senza C13, la macchina mi dà un risultato positivo. E anche il contrario: se analizzo un campione con C13, la macchina mi dice che non c’è anidride carbonica marcata. (Falso negativo).

Se non sappiamo queste cose, e se i falsi positivi/negativi sono superiori al XX %, il test non è affidabile.”

Il Dott. C e la sua pancia a Budino mi sciorinano una serie di dati.

Mi dice: “Apra per favore, la mia borsa”.

Una bellissima borsa di pelle nera.

“Ecco, i depliant, e i trial, li tiri fuori, li legga”.

Una fila di dati, di percentuali, di studi, di sigma, calcoli di incertezza statistica, minimi quadrati… tanta roba.

Ricomincia a parlare, stavolta di accuratezza e precisione. Su questo sono abbastanza ferrato.

Ora, immaginiamo la realtà là fuori da misurare come un bersaglio, e il centro come il valore giusto e reale. I pallini neri sono i risultati delle mie misure. La situazione è questa:

Gold Standard Accuratezza e precisione

Gold Standard Accuratezza e precisione

Il Dott. C. conclude: “I protocolli di analisi, senza i dati che le ho spiegato finora, valgono zero. Se non abbiamo gold standard, non  abbiamo soglie note e accettabili di falsi positivi e negativi, se non abbiamo accuratezza e precisione accettabili, il test non ha senso”.

Si fa sul serio

La macchina è già montata.

Nel padiglione Fiera di Bologna.

Una cosa che costa non so esattamente, ma centinaia di milioni.

In fiera, arrivano medici e persone che non conosco, a grappoli.

Mi fanno tutti le stesse domande:

  • quanto costa la macchina
  • tempi di consegna
  • Gold Standard, accuratezza, Precisione, eccetera.

Gli mollo i biglietti da visita del dott. C, e li invito a prendere i Depliant.

Cena

Alle 20:00 il Dott. C. mi dice: “si prepari che usciamo a cena”.

Alloggiamo in un hotel fighissimo.

Il ristorante lo è ancora di più. Una cosa da Nouvelle Cuisine.

Il Dott C. è a capotavola. Poi ci sono una donna, che scoprirò poi essere un pezzo grosso in un ospedale; un ragazzo inglese con gli occhi sempre in movimento da Criceto, che lavora per il costruttore della Macchina.

Un collaboratore del Dott. C. che si siede vicino a me.

Il Dott. C. tiene banco, fa il galante con la dottoressa, è un abile conversatore.

Parlano di cose che non capisco. Di contratti, di altre persone.

Allora mi estraneo, ho sonno, è tardissimo, l’una passata.

A un certo punto, il Dott. C. dopo l’ennesimo Whisky dice alla dottoressa: “avremo contro tutti i produttori di antiacidi. Con questa macchina innovativa gli roviniamo il mercato. Dovremmo essere pronti con i nostri informatori sanitari. Dovremo sentirci con quelli degli antibiotici e preparare una campagna informativa capillare negli ambulatori e negli ospedali”.

Fanno nomi di primari, di gente che lavora nelle farmaceutiche, intuisco che sono pezzi da novanta.

Poi a un certo punto, il Dott. C. ruggisce contro il ragazzo inglese con gli occhi da Criceto. “No Money, No Machine!!!; Do You Understand?!”.

Il Ragazzo, che in realtà è un fisico, lavora per il costruttore della Macchina, si ammutolisce, poi fa una telefonata in inglese in fretta in fretta.

Non capisco cosa dice.

Penso dentro di me: ma come, se uno vuol comprare la Macchina, perché chiede dei soldi al costruttore? E’ come se io andassi al supermercato, metto le cose alla cassa, e chiedessi i soldi alla cassiera.

The Day After

Il giorno dopo, siamo in Fiera, poi in varie cliniche.

Guida come un pazzo per Bologna e dintorni, sempre telefonando.

Mi presenta a tutti: “Ecco, questo è il Dott. V, lo ha conosciuto alla fiera, è pulito e fresco di laurea”.

Sorrisi, strette di mano.

Che vuol dire è “Pulito”?

Il Dott. C. è contento, saliamo sulla Volvo per il ritorno.

Vuole che lavoro con lui. Gli rispondo che in realtà non ho fatto un granchè.

Invece mi dice: “forse non lo sa, ma lei per me è stato importante”.

Si torce mentre guida, stavolta ai 160, fruga nella borsa, e mi molla una busta. Dentro ci sono cinquecentomilalire.

“Per questi due giorni, li tenga”.

Mi sento confuso, lo ringrazio.

Arrivati a Corsico, lo saluto. Prima di ripartire e tornare a casa, cancello il suo numero dal mio cellulare.

TylerGandalf

 

Ogni riferimento a fatti o persone reali, è puramente casuale.

“Fingo, rimanendo reale, senza essere falso” (A. Boubakar Malanchino, Attore).

 

 

Riferimenti delle immagini usate:

In copertina, dei lingotti: https://news.sap.com/italy/2020/04/il-gold-standard-per-lintelligent-spend-management/

Segno discendente… e whisky: https://gestografico.tumblr.com/post/22710519438/il-segno-discendente

Volvo 850 azzurra: https://www.autoscout24.it/lst/volvo/850/bc_blu%2Fazzurro

Bersagli accuratezza e precisione: https://www.esperimentanda.com/la-differenza-fra-accuratezza-e-precisione-in-misure-strumenti-esperimenti/

 

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